Sapete qual è una delle domande più selezionate sui siti dei musei e delle mostre?
“Quanto dura la visita ?”
Ma la cosa più sconvolgente è che ci sono delle risposte date calcolando il tempo medio di sosta davanti ad ogni opera, come se fermarsi ad ammirare per 10 secondi in più si comprometta l’intera visione.
Uno studio del #Tate dichiara che mediamente i visitatori passano 8 secondi davanti ad ogni singolo pezzo…. ed è qui che nasce la tecnica dello #SLOWLOOKING. Secondo lo stesso studio, il tempo minimo si aggirerebbe intorno ai 10 minuti, cosa abbastanza difficile se la collezione è formata da centinaia di opere….
Come fare allora?
Il Tate ha realizzato una miniguida (https://lnkd.in/dtHHPsvS) in cui propone una sorta di vademecum che, a grandi linee, suggerisce questi punti:
– Fare una selezione delle opere che si vuole vedere (limitandone il numero, ci si può dedicare più tempo) dopo aver fatto un primo giro “esplorativo”
– Cercare un punto “privato” di osservazione, un luogo in cui si possa osservare con diverse prospettive
– Essere pazienti, dimenticandosi di tutte le nostre conoscenze in merito e lasciare che le idee, i paragoni, ed eventuali temi conduttori si mostrino a noi (anche se non è detto che l’artista li abbia voluti)
– Non innervosirsi per eventuali rumori che dovessero esserci durante l’osservazione (fa parte dell’esperienza visiva ed immersiva stessa)
– Condividere le emozioni con altre persone. Confrontarsi con persone che, magari, sono stati colpiti da altre opere, ci aiuta a “vedere” tutte quelle che non abbiamo visto e confrontarsi con nuove sensazioni
E voi che ne pensate?
https://www.linkedin.com/posts/claudio-russo-1640b9202_tate-slowlooking-art-activity-6955163233691271168-fcvq
