Investire in arte contemporanea: che vantaggi produce?
Partiamo sempre dal discorso che, innanzitutto, avere un’opera d’arte in casa, deve sempre essere mosso da quello che noi chiamiamo “dividendo estetico”: in parole povere deve piacerci quello che abbiamo appeso alla parete. Ogni giorno l’opera deve trasmetterci emozioni indipendentemente dal suo valore.
Se poi vi è anche un risvolto economico …. allora tanto meglio.
Analizziamo quindi uno dei motivi per cui conviene investire in arte contemporanea: la plusvalenza agevolata (per i non addetti ai lavori, la plusvalenza è nel linguaggio economico, è la differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi.)
In Italia, le plusvalenze derivanti dalla vendita di opere d’arte possono godere di un trattamento fiscale agevolato per esempio per i seguenti punti:
🔶 Periodo di conservazione: per avere diritto alla agevolazione fiscale, il collezionista deve possedere l’opera d’arte per almeno 12 mesi. La tassazione agevolata si applica alle plusvalenze realizzate dopo questo periodo.
🔶 Aliquota fiscale ridotta: passati i 12 mesi, i guadagni che derivano dalla vendita di opere d’arte contemporanea sono soggette a un’imposta con una percentuale spesso inferiore rispetto a quelle tipiche delle plusvalenze ottenute in ambito finanziario.
🔶 Strategia di pianificazione fiscale: l’arte contemporanea può essere inserita in una pianificazione fiscale globale. I consulenti finanziari possono aiutare i clienti a ottimizzare l’acquisto di opere d’arte per ridurre l’imposta sul reddito complessiva.
Ovviamente questo metodo richiede una sinergia di competenze e di conoscenze ed è per questo che Art Advisor e consulente finanziario e/o partimoniale formano spesso una squadra pronta a supportare i reciproci clienti
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