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Arte e rebranding

Era il 1969. Il pittore surrealista Salvador Dalì, in occasione di un pranzo di lavoro con il suo amico ed imprenditore Enric Bernat, nel giro di un’ora e su un foglio di giornale, realizzò la famosa margherita gialla dai contorni rossi che da allora contraddistingue il Chupa Chups.

Negli anni ’80 e ’90, Alessi ha collaborato con artisti e designer come Philippe Starck e Michael Graves per creare oggetti funzionali che sono anche opere d’arte. Questo approccio ha aiutato Alessi a posizionarsi non solo come un produttore di articoli per la casa, ma come un marchio sinonimo di design e arte.

Benetton ha utilizzato l’arte in modo significativo nelle sue promozioni. Negli anni ’90, sotto la direzione di Oliviero Toscani, Benetton ha lanciato campagne pubblicitarie che utilizzavano immagini forti e spesso controverse per promuovere non solo i loro prodotti, ma anche messaggi sociali.

Negli anni 2000, FIAT ha intrapreso un ampio progetto di rebranding per rilanciare il marchio, soprattutto con il lancio della nuova FIAT 500 nel 2007. Hanno collaborato con vari artisti e designer per creare edizioni speciali dell’auto, facendo leva sull’estetica retrò e il fascino vintage della 500 originale, ma con un tocco moderno e artistico.

Questi esempi mostrano come l’arte può essere un potente strumento per il rebranding, aiutando le aziende a rinnovare la loro immagine e a connettersi con un pubblico più ampio e diversificato.

E voi, avete mai pensato a soluzioni simili?
Se ora ci state riflettendo, parliamone insieme, potrei avere la soluzione per voi

https://www.linkedin.com/posts/claudio-russo-artadvisor_chupachups-alessi-design-activity-7202209724614721536-9ct7
Arte e rebranding
Claudio Russo
“La bellezza salverà il mondo” (Fëdor Dostoevskij)

Pubblicato

31 Maggio, 2024

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