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Fluens – Fabrizio Galli

Fabrizio Galli, esordisce nel mondo dell’arte nel 1970 iniziando il suo percorso di ricerca artistica con una connotazione politico-ecologica. Oggi, con questa mostra, festeggia quarant’anni di intensa attività artistica.
Sviluppa negli anni il senso innato del colore in un astrattismo che non rifiuta la figura, ma la rende partecipe di un gioco onirico che spesso è introspettivo. Attraverso l’uso di tecniche legate all’attualita’, ma non solo, quali l’elaborazione di fotografie digitali e la sovrapposizione di pigmenti acrilici, Fabrizio Galli estrinseca la vena poetica legata ai ricordi che tendono a snaturasi con il tempo.
Il concetto di trasparenza è qui legato all’idea di pulizia intellettuale ma, più marcatamente, a quel momento di traslazione tra il reale e l’immaginario nel quale il poeta mette a nudo il suo pensiero e lo rende ”trasparente” per chi vuole coglierne l’emozione. Tutto questo è inequivocabilmente legato alla sua grande passione: il jazz.
Sara Magnoli, giornalista, è entrata qualche mese fa nello studio di Fabrizio Galli e rimanendo affascinata da quello che le opere le trasmettono, ha voluto esprimere le sue emozioni in un incantevole e sincero commento di cui propongo solo una piccola parte:


Claudio Russo

Claudio Russo

"La bellezza salverà il mondo" (Fëdor Dostoevskij)